Ma non sono compiti dello
sTATO?
La formula è «soldi in cambio di servizi». Privilegi fiscali, esenzioni, pioggia di finanziamenti
a vario titolo ma per delegare al mondo cattolico un lavoro sporco che lo stato non vuole e
non sa fare. Alla fine è sempre questa la giustificazione all'anomalo rapporto economico fra
stato e chiesa, al di là delle improbabili contestazioni delle cifre (che sono quelle). Il
discorso è logico ma lo scambio è diseguale. Lo stato non ha nulla da guadagnare
Inchiesta de “La Repubblica” sui costi della Chiesa cattolica
nell'ammettere la propria inettitudine. Come spesso accade, sono proprio alcuni intellettuali
cattolici a rilevarlo.
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