Ma c'è don e don
Ma come la pensa chi al sociale ha dedicato la vita? Don Luigi Ciotti s'incarica di combattere
da quarant'anni, attraverso il Gruppo Abele e poi Libera, tutte le guerre che la politica
considera perse: contro la povertà, le mafie, le dipendenze, la legge non uguale per tutti, i
ghetti carcerari, le periferie insicure, le morti in fabbrica. Con il sostegno della chiesa, ma
non sempre. Fu processato in Vaticano quando da presidente della Lila sostenne che l'uso
del preservativo per non trasmettere l'Aids era un atto d'amore cristiano. E ancora quando
parlò dal palco di Cofferati davanti ai tre milioni del Circo Massimo. La sua è una
testimonianza in primissima linea. «In quarant'anni ho imparato che una società felice è
quella dove c'è meno solidarietà e più diritti. La bontà da sola non basta, a volte anzi è un
alibi per lasciare irrisolti i problemi. Questa bontà ci rende complici di un sistema fondato
sull'ingiustizia, che poi delega a un pugno di volontari la cura delle baraccopoli perché non
diano troppo fastidio. I volontari del gruppo Abele, di Libera, cattolici o no, non hanno certo
rimpianti per la vita che si sono scelti, era tutto quanto volevamo fare. Ma non che
potevamo fare. Si ha sempre l'impressione di rincorrere i problemi. La questione è
reclamare più giustizia, non offrire come carità ciò che dovrebbe essere un diritto». La
chiesa con i suoi interventi pubblici sembra richiamare l'attenzione più sui temi sessuali o
sulla famiglia che non sulle questioni sociali, o è un pregiudizio anticlericale? «La Chiesa è
fatta da uomini e ospita di tutto, anche mondi assai distanti fra di loro. Ma è vero che
l'attenzione dei media e della politica si concentra soltanto su alcuni aspetti, Per esempio,
se i vescovi criticano i Dico la polemica dura anni. Se invece Benedetto XVI si scaglia contro
il precariato giovanile, la sera stessa la notizia sparisce dai telegiornali. Molti nella chiesa
pensano di più agli aspetti spirituali e considerano che la giustizia non sia di questo mondo.
Io non l'ho mai vista così. Penso che la strada per il cielo si prepara su questa terra»
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