bullet2 Calciopoli.

Il quarto e ultimo episodio di coinvolgimento dello Ior negli scandali italiani è quasi comico

rispetto ai precedenti e riguarda Calciopoli. Secondo i magistrati romani Palamara e Palaia, i

fondi neri della Gea, la società di mediazione presieduta dal figlio di Moggi, sarebbero

custoditi nella banca vaticana. Attraverso i buoni uffici di un altro dei banchieri di fiducia

della Santa Sede dalla fedina penale non immacolata, Cesare Geronzi, padre dell'azionista

di maggioranza della Gea. Nel caveau dello Ior sarebbe custodito anche il "tesoretto"

personale di Luciano Moggi, stimato in 150 milioni di euro. Al solito, rogatorie e verifiche

Inchiesta de “La Repubblica” sui costi della Chiesa cattolica

sono impossibili. Ma è certo che Moggi gode di grande considerazione in Vaticano. Difeso

dalla stampa cattolica sempre, accolto nei pellegrinaggi a Lourdes dalla corte di Ruini,

Moggi è da poco diventato titolare di una rubrica di "etica e sport" su Petrus, il quotidiano

on-line vicino a papa Benedetto XVI, da dove l'ex dirigente juventino rinviato a giudizio ha

subito cominciato a scagliare le prime pietre contro la corruzione (altrui).