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Protagora
Protagora
Protagora (Abdera, Tracia 480 ca. - 411 ca. a.C.), filosofo greco, uno dei maggiori rappresentanti della
sofistica. Recatosi ad Atene nel 445 a.C., divenne amico di Pericle, che attorno al 440 lo
incaricò di stilare la costituzione della colonia panellenica di Turi. Qui Protagora riscosse grande
fama come insegnante e filosofo, e fu tra i primi a ricevere laute somme per le sue lezioni di grammatica
e retorica.
Delle sue opere principali, La Verità o Discorsi sovvertitori, le Antilogie, Intorno
agli dei, sono rimasti solo alcuni brevi frammenti. Protagora ha riassunto la concezione sofistica
della verità nella
celebre massima: “L’uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in quanto sono, delle cose che
non sono in quanto non sono”. Il significato dell’affermazione viene chiarito da Platone, nel
Teeto e nel Protagora: le cose che a me appaiono in un certo modo, a un altro possono
apparire diversamente. Questa concezione relativistica della verità, che ha soppiantato la nozione assoluta,
non è da applicare solo alle cose sensibili, ma anche ai valori: di conseguenza nulla è assolutamente
buono o cattivo, vero o falso, ma ogni individuo, relativamente alla propria prospettiva conoscitiva,
decide il valore di verità di un’asserzione.
A causa della posizione sostenuta in Intorno agli Dei, in cui affermava di non essere in grado
di sapere nulla sugli dei – né se gli dei sono, né se non sono, né quali sono – Protagora fu accusato
di
empietà e lasciò Atene; perse la vita in un naufragio mentre si recava in Sicilia.
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