|
Giusnaturalismo
Grozio e Rousseau
Giusnaturalismo Dottrina che afferma l’esistenza di un diritto naturale dedotto dalla
ragione umana, su cui poggia ogni diritto positivo. Storicamente, il giusnaturalismo
nacque nel Seicento con Ugo Grozio, sebbene già la dottrina del diritto naturale elaborata
nell’antichità dalla scuola stoica avesse configurato la legge come espressione della
razionalità. Tuttavia, a differenza degli stoici, Grozio non fece più riferimento a un
fondamento divino garante dell’ordine del cosmo, ma affermò che le norme dettate dalla
ragione sarebbero valide anche "se si ammettesse […] che Dio non c'è o che non si cura
degli affari umani". Tale approccio, sottraendo la sfera del diritto alla tutela della
teologia, preparò il terreno alla costruzione dello stato moderno.
2
|
|
STATO DI NATURA E CONTRATTO SOCIALE
|
Nella dottrina giusnaturalistica occupano un posto centrale le nozioni di stato di natura e
contratto sociale. Per Thomas Hobbes, il passaggio da uno stato di natura, in cui gli
individui vivono isolatamente e in perenne conflitto, a una civile convivenza avviene per
mezzo di un patto che segna il trasferimento dei diritti naturali di ciascun individuo alla
volontà del sovrano, unico depositario della forza. Su tali basi, Hobbes intende la legge
naturale come "un dettame della retta ragione" che impone di ricercare la pace come
condizione per la conservazione della vita.
Secondo un altro grande teorico del giusnaturalismo, John Locke, “la legge di natura
insegna a tutti gli uomini, purché vogliano consultarla, che, essendo tutti uguali e
indipendenti, nessuno deve danneggiare l'altro nella vita, nella salute, nella libertà e nella
proprietà". Pertanto, Locke delinea un modello di convivenza civile che, se da un lato
riprende l’ipotesi contrattualista di Hobbes, dall’altro ne elimina i tratti assolutistici,
assegnando allo stato, in una prospettiva liberale, il compito di salvaguardare tutti i
diritti naturali dei cittadini.
3
|
|
LA CRISI DEL GIUSNATURALISMO
|
Rielaborata nel XVIII secolo da Jean-Jacques Rousseau e da Immanuel Kant, la teoria
giusnaturalistica venne duramente criticata, agli inizi dell'Ottocento, da Hegel, che negò
la possibilità di fondare lo stato su un patto stipulato tra i singoli individui. Dopo Hegel
divenne peraltro problematica la contrapposizione fra un diritto naturale, sottratto alla
storia, e un diritto positivo. Nel corso del XX secolo questa distinzione venne contestata
dal positivismo giuridico che, secondo le parole di Hans Kelsen, "esclude il tentativo di
dedurre dalla natura o dalla ragione norme sostanziali, le quali, essendo al di là del
diritto positivo, possano servirgli da modello".
Microsoft ® Encarta ® Enciclopedia. © 1993-2002 Microsoft Corporation. Tutti i
diritti riservati.
|